FIORI APPASSITI + ESILI: LA QUARTA OPERA DI LUCA SCIACCHITANO

inserita il 05/08/2021 - da: LUCA SCIACCHITANO

Con una punta di orgoglio presento la mia quarta opera: fiori appassiti +Esili

Questa è forse la mia prova artistica più intima e personale, composta da brandelli di anima messi nero su bianco su fogli di carta.

L'opera si accompagna anche a un corposo contenuto fotografico il cui scopo è aumentare il processo di significazione, renderlo più profondo e variegato.

Inizialmente la casa editrice mi aveva proposto un prezzo di copertina di 20 euro ma ho insistito affinché rimanesse sotto le 15 euro. E così è stato.

Si tratta di un'opera che può essere fruita a vari livelli di comprensione ma solo chi ha attraversato la notte buia riuscirà a trovare un'immedesimazione pressoché totale.

Che dire? Cliccate qui e accattativillo perché davvero credo sia un piccolo gioiello in grado di aiutare e ispirare.

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È risaputo che contestualizzare un messaggio è fondamentale per poterlo significare. I cromatismi di senso si delineano anche, ma non solo, in base alla grana della tela sopra cui vengono spennellati. Per tirare in ballo la sociologia, essi prendono forma a partire dal nostro personalissimo lebenswelt, il mondo della vita, dentro il cui recinto pascolano forzatamente i nostri ragionamenti e il loro processo di significazione.

In quanto espressioni comunicative, le qui presenti raccolte brevi Fiori Appassiti ed +Esili necessiterebbero anch'esse di una disamina del contesto generatore, al fine di meglio comprenderne il senso. Trattandosi però di eventi personali e autobiografici occorrerà, giocoforza, collocarli senza entrare troppo nei dettagli.

Le poesie nascono in un momento particolarmente riflessivo e solitario della mia vita. Un periodo di intense emozioni legate allo sfiorire di un amore con il susseguente carico di nostalgie, rimpianti, rimorsi, rabbie. Quando arrivò l’assuefazione al dolore si fece spazio la serenità apparente e questa mi permise di aprirmi verso nuove esperienze sentimentali.

Non è forse vero che ci innamoriamo quando “decidiamo” di farlo?

La poesia finale è dunque l’approdo a un nuovo amore. L’uscita dalle pagine diquesto libro. Una nuova storia. Una nuova fabula per l’intreccio della propria vita. Dai fiori bianchi della prima foto (si, lo so che non sono garofani!) alla rosa di primavera dell’ultima.

O forse, come suggerisce la sinusoide tratteggiata in copertina, eravamo soltanto di fronte a una sorta di eterno ritorno. Il garofano sostituito dalla rosa destinata ad appassire nuovamente. Così l’ultima poesia ci riporta alla prima e il libro ricomincia da capo, intrappolandoci fra le sue spire.

Siate avvertiti, dunque! Non vi trovate di fronte a una lettura spensierata: il grafema per ciascuna poesia è una profonda cicatrice. Qualcuna è un pugno nello stomaco, altre sono volutamente ampollose, dal vocabolario complesso se non, addirittura, inventato per trasmettere quel senso di confusione e smarrimento sperimentati dallo stesso autore nell’atto del componimento.

Fiori appassiti è dunque la parabola di un amore nato sgargiante e morto sui prati dell'indifferenza. Talmente imperfetta, questa storia, che le 8 poesie che la compongono avrebbero dovuto essere 10 nel progetto iniziale.
Ma forse è meglio così: senza forzature. Senza una parola in più tra quelle che andavano dette. E poi ... se una cosa nasce imperfetta, non ha senso reinterpretarla in perfezione.

+Esili invece è il racconto, sempre in forma poetica, di ciò che avvenne dopo; il peregrinare solitario di un Ulisse in cerca di quell’equilibrio che caratterizza ogni cosa creata.
Datevi abbastanza tempo e vi prometto che tutto si acquieterà dentro un nuovo equilibrio. Anche voi.

Ma non adagiatevi troppo. La sinusoide in copertina è lì per ricordarci che nulla perdura in eterno e se il fiume della nostra vita scorre verso valle, nel momento in cui già intravvediamo la foce, un rivolo è già partito dalla fonte con lo scopo di trovare il nostro alveo.

Spetta a noi quindi, una volta pronti ad accoglierlo, farci accompagnare per
tutto il tempo che gli concederemo. E questo, se ci riflettete, è piuttosto rassicurante.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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