IL DIRITTO ALLO STUDIO IN SICILIA?

inserita il 23/08/2013 - da: LUCA SCIACCHITANO

Questa mattina mi chiama al telefono la libreria dove ho ordinato i libri scolastici per mio figlio facendomi letteralmente sobbalzare dalla sedia!

Il riassunto del discorso è questo: visto che l'anno scorso la regione ci ha pagato i cedolini per i libri in ritardo di 6 mesi, da quest'anno i genitori pagano i libri in contanti (invece che con il cedolino) e quando noi prendiamo i soldi chiamiamo i genitori e vi restituiamo i soldi...

Su una cosa sono d'accordo con le librerie: lo stato è diventato un delinquente.
Anzi, peggio di un delinquente, lo stato è diventato un bugiardo, uno che non mantiene gli impegni, un truffatore, un imbroglione ed ingiusto.
Per ognuna delle affermazioni di cui sopra, se chiamato a risponderne, sarò in grado di circostanziare fatti ed accadimenti per motivarle. Adesso il discorso cambierebbe rotta e sono sicuro del fatto che, ognuno di coloro che legge questo post, sarà in grado da solo di trovare aneddoti e fatti che legittimino l'utilizzo delle afermazioni di cui sopra.

Quindi lo stato (in questo caso la regione), sono dei farabutti.

Ma in misura diversa è spiazzante il comportamento delle librerie.

Vediamola dal punto di vista imprenditoriale.
Innanzitutto le librerie stanno scaricando il loro rischio di impresa sui clienti e questo di per se è assurdo.
E' come dire che io che faccio siti internet, se un cliente non mi paga, al prossimo cliente carico il suo costo e poi anche quello del cliente infedele dicendogli "tranquillo... quando recupero i soldi te li restituisco".

Il contenzionso è fra libreria e regione e se la devono sbrogliare fra loro.
In questa maniera, il contenzioso fra libreria e regione diventa contenzioso fra genitore e regione.

Nel caso di inadempienza, qual'è quel genitore che farà causa alla regione per 30 euro? Nessuno.
Diverso è il discorso di un'attività commerciale creditrice di 5000 euro che potrà farsi valere con più efficacia.

Ma ipotizziamo che il libraio non voglia accollarsi tutta la trafila giudiziaria per la riscossione del credito. Non vendere libri scolastici allora!

Qui si vuole la botte piena e la moglie ubriaca giocando con un diritto importante come il diritto allo studio.

...E arriviamo alla questione del diritto.
E se una famiglia con 3 figli non avesse 100 euro per comprare i libri (che poi è il motivo per cui sono nati i voucher)?
Fotocopiarli, come sappiamo è reato. Comprarli potrebbe essere una spesa che le famiglie più povere non possono permettersi.

Ricordiamoci che per alcuni bambini, i libri scolastici sono gli unici libri che probabilmente vedranno in vita loro e ricordiamoci che nelle famiglie più povere, solo l'obbligo scolastico è l'argine contro l'analfabetismo.

In questa maniera, i librai di trapani, passano dalla ragione al torto più marcio perchè nei libri scolastici non esiste solo un business ed un utile per loro.
Attraverso i libri scolastici passa il diritto di tutti i bambini ad avere un'istruzione adeguata e similare agli altri.

I voucher che la regione dà alle scuole, allorchè pagati in ritardo, non servono per farvi guadagnare ma per garantire i libri a tutti i bambini: a quelli ricchi come a quelli poveri.

Io le mie 29 euro le posso pagare, ma vi pregherei di rivedere il vostro comunicato garantendo comunque i libri ai bambini delle famiglie più bisognose che in questi periodi di crisi diventano sempre di più.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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