PARTE TUTTO DAGLI AUTOBUS PER NERI...

inserita il 05/01/2013 - da: LUCA SCIACCHITANO

Il consigliere comunale Vassallo, sentite le rimostranze di alcuni residenti delle frazioni propone un servizio autobus per i soli residenti del Centro di Accoglienza.

Subito è partito il tam tam in rete al grido di "Autobus per soli neri! Vergogna".

Ieri sera l'Ansa rilancia la notizia sul circuito nazionale che viene ripresa da diverse testate, tra cui la stessa Repubblica.

E lo sputtanamento nazionale è servito sul piatto d'argento.
Noi che ci eravamo appena ripresi dalla portata precendete, ovvero la recita Coreana del sindaco uscente ora dobbiamo fare un altro bagno nella vergogna di fronte agli altri connazionali.

Questo accadimento ci dimostra, tra le altre cose, che alle elezioni bisogna votare per la competenza e non per l'incompentenza.

Il consigliere Vassallo vuole autobus che trasportino solo extracomunitari, per tutelare l'incolumità dei trapanesi: autobus per soli neri.

Il consigliere Vassallo, se avesse chiesto un servizio navetta gratuito per gli ospiti del Centro di Accoglienza per aiutarli a raggiungere più agevolmente la città di Trapani (leggi: autobus per neri), avrebbe sollevato molto meno clamore e, anzi, lo avrebbero magari proposto per una medaglia.

E' questa una delle differenze fra un politico competente ed uno no. Il saper usare le parole con cognizione di causa.

"Che cosa c'è in un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche chiamata con un'altra parola avrebbe lo stesso odore soave"
No, caro William.
Se una rosa si chiamasse sterco di cane, nell'era del marketing e della psicologia di massa, verrebbe percepita dalle masse con un odore diverso.
Che poi è il motivo per cui è possibile che, se impacchettate e promosse a dovere, le deiezioni umane diventino "Merda d'artista", venduta a caro prezzo ed esposta nei musei.

In generale però io odio le etichette con le quali, in queste ore, i trapanesi si stanno bollando: razzisti ed anti-razzisti.
Le odio perchè l'etichetta è l'anticamera del pensiero semplificato, del mondo diviso in bianco e nero (se mi si perdona il gioco di parole).
Ed un mondo diviso in bianco e nero, destra e sinistra, buoni e cattivi, è un mondo dove i problemi non si affrontano correttamente e quindi non possono essere risolti correttamente

Io sono razzista quando...
Io sono anti-razzista a condizione che...

Credo che non esistano fenomeni deliquenziali legati alla razza quanto legati al binomio cultura/povertà.

1) la cultura è "quel bagaglio di conoscenze e di pratiche acquisite ritenute fondamentali e che vengono trasmesse di generazione in generazione".
Culture diverse dalle nostre sono più soggette a commettere reati? Ni.

Innanzitutto il concetto di reato è un concetto soggettivo ed è legato, appunto alla cultura di un paese. In un paese può essere vietato orinare per strada, in un altro paese può non essere vietato e quindi essere un abitudine.
L'infibulazione non è reato in determinati paesi, ma è reato in Italia.
La circoncisione è pratica comune in USA, ma è reato in Germania.
Una persona con una determinata cultura potrebbe commettere reati dettati dalla differenza culturale e dalla mancata conoscenza delle leggi del paese in cui si trova.
Quindi la differenza di cultura, abbinata alla differenza di legislazione tra il paese di origine ed il paese in cui ci si trova può essere una delle cause per cui si commettono degli illeciti inconsapevolmente.
Oppure in maniera consapevole, ma preferendo seguire la propria cultura piuttosto che cambiare i propri usi e costumi (cambiare se stessi) abbracciando quelli del nuovo paese del quale non ci si sente (ancora) parte.

2) La povertà (o mancanza) può essere un altra radice della delinquenza.
I bisogni umani sono oggettivi e il mancato ottemperamento di tali bisogni, può portare al malessere e nei casi più gravi (per esempio la mancanza di cibo) alla morte.
Significa che dove c'è più povertà aumenta il rischio di illeciti volti alla soddisfazione dei propri bisogni: rubare una mela, rubare una bicicletta etc.

3) Infine, in mezzo quindi a casi delinquenziali, non legati al colore della pelle, ma contingenti, esiste, statisticamente la reale possibilità che su 100 persone, una piccola percentuale sia effettivamente dedita ad attività delinquenziali costanti ed al costante disprezzo delle regole (che siano native o acquisite).

Quindi l'atto di delinquere, a mio avviso, non è una questione legata al colore della pelle, quanto a situazioni contingenti.

Vassallo quindi, seppur usando parole che sono una sassaiola nella faccia, pone un problema serio (più serio di altri, indubbiamente meno serio di molti altri) ma che potrebbe essere reale.

Ovvero: la convivenza fra i cittadini residenti alle frazioni e gli ospiti del centro di accoglienza è difficile?
E la risposta è SI.
E la riposta è sì perchè chiunque abbia parlato con gli abitanti delle frazioni sa che i problemi ci sono. I furti avvengono, casi di molestie si sono verificati, problemi di decoro urbano si sono verificati.

Non credo che nessuno sia in grado di quantificare perchè non credo che esistano percentuali a riguardo, ma un problema di convivenza, comunque, esiste.
Ed il problema non nasce e muore dentro "l'autobus dei neri", che è appunto una banale semplificazione, ma è una riflessione più profonda che coinvolge un pò tutti.

Ridurre tutta la questione a razzisti e antirazzisti è il modo migliore per non affrontare un problema, che esiste, e che va affrontato a tutti i livelli: dalla società civile, dagli enti locali e perfino dal governo centrale che, se non vado errato, è quello che ci impone i Centri e quindi dovrebbe farsi carico anche degli "effetti collaterali" derivanti dalla convivenza tra persone con cultura, abitudini e motivazioni diverse.

L'uomo nudo che muore di freddo ha i suoi motivi per rubare un vestito.
L'uomo a cui viene rubato il vestito ha i suoi motivi per infastidirsi ed arrabbiarsi.

Quello che mi lascia sconcertato ogni volta è l'incapacità dei miei concittadini a restare lucidi per riflettere a mente serena e proporre soluzioni percorribili che affrontino il problema e tendano a smussarlo preferendo invece lanciarsi addosso le etichette.

 

 

 

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