FATTA TRAPANI, BISOGNA FARE I TRAPANESI

inserita il 08/12/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

Questa frase l'ha scritta qualcuno su facebook qualche giorno fa, ricalcando il famoso aforisma di D'Azeglio.

Questa frase mi è rimasta in testa per giorni osservando la mia città in quanto è uno dei punti fondamentali in un processo di crescita e miglioramento cittadino che non può essere eluso.

Ho già parlato di come i cittadini stessi, complici le amministrazioni distratte o disinteresate, contribuiscano a sporcare la nostra città e a renderla terreno fertile per animali randagi, topi e parassiti.
Ogni mattina assistiamo alla vergogna dei sacchetti della spazzatura lasciati nel marciapiede in balia di folate di vento, pioggia e animali.

Ieri sera, il sig. Morici, con tanto di foto pubblicata su facebook, racconta di come vicino la scuola di suo figlio, il problema degli escementi animali sia diventato fastidioso e di come, i vigili, interpellati sull'argomento, facciano spallucce.

Un paio di giorni fa ho assistito ad una scena singolare a Piazza Martiri, presso la fontana di Sant'Alberto.
L'acqua della fontana traboccava fuori in quanto i cittadini hanno scambiato la fontana per una pattumiera ed insistono a buttarvi dentro bottiglie e cartacce.
Una di queste aveva fatto danno intasando il condotto di scarico ed impegnando i tecnici ad un lavoro (sicuramente pagato da tutti noi) per sturare il condotto e rimuovere la carta.

Tutti questi comportamenti, seppur con l'ignava complicità delle amministrazioni (che sono pur state elette sempre dai cittadini) sono riconducibili a malcostume, cattive abitudini, se non vera e propria inciviltà dei cittadini stessi.

Hai voglia di parlare di turismo a Trapani e sviluppo economico della città se poi noi siamo i primi a trattare la nostra città come una pattumiera.

Allora, la vera battaglia che gli attivisti dovrebbero portare avanti è quella educativa.
Fare capire ai cittadini che il danno se lo fanno a loro stessi.
Che non si può buttare la spazzatura in mezzo la strada e poi lamentarsi che ci sono i topi o i randagi.

Inoltre, le leggi esistono, ma nessuno le fa rispettare.

Deiezioni animali?
Ordinanza Comunale n. 156 del 10/06/2002 con multe fino a 300 euro oppure la legge regionale 15 del 2000, art. 17.
"Il Sindaco ORDINA ai cittadini proprietari o detentori che conducono cani nelle vie o altro luogo aperto al pubblico di munirsi di appositi dispositivi per la rimozione delle deiezioni solide dei propri cani con l’obbligo della rimozione effettiva."

Abbandono dei rifiuti?

Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152

"ART. 192 l'abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati."

Oppure l'ordinanza N° 97/P.I del 21 Maggio 2008 che recepisce la normativa nazionale:
"Art. 15 – Divieti e sanzioni - E’ vietato, nell’intero territorio comunale, abbandonare e depositare rifiuti di qualsiasi genere, anche se racchiusi in sacchetti o contenuti in recipienti, sul suolo e nel suolo, sulle strade, nelle rogge e nei fossati, nelle acque superficiali e sotterranee e comunque nei luoghi diversi da quelli stabiliti per la raccolta differenziata."

Prendo solo questi 2 casi, per rimarcare il concetto che le leggi esistono e sono a tutela di tutti.
I cittadini non le rispettano perchè non sono abituati, forse non capiscono che il danno lo fanno a loro stessi.
A chiudere il cerchio ci sono le amministrazioni che non fanno rispettare le leggi, non controllano, non sanzionano.

Quindi è vero, il problema è amministrativo, ma non fermatevi a guardare il dito quando il problema è (anche) la luna.
Le amministrazioni non dovrebbero sanzionare niente se le persone non buttassero la spazzatura, gli escrementi canini e o le cartacce a terra.

Ma se l'amministrazione sanzionasse puntualmente, di sicuro la gente non butterebbe più la pazzatura, gli escementi e le cartacce.

E' un cerchio e quindi non esiste un inizio ed una fine. Ma da qualche parte bisogna iniziare.
Se non ci pensa Damiano, allora devono essere i cittadini a farsi carico del problema cercando, senza fare le maestrine, di educare e fare capire i propri concittadini che se tutti lasciamo gli escementi del proprio cane a terra poi sarà magari il suo cane a prendersi qualche infezione parassitaria derivante dagli altrui escrementi.

Se tutti lasciamo la spazzatura in mezzo le strade, poi magari sarà lui stesso ad essere morso da un randagio o da trovarsi l'infestazione di topi.

Se tutti buttiamo le cartacce a terra, poi sarà lui magari quello a cui gli si otturerà il tombino davanti casa con conseguente allagamento le giornate di pioggia.

Quindi, parlare di cultura, turismo, "smart city" a Trapani è come parlare di come costruire il 10° piano di un grattacielo le cui fondamenta sono posizionate sulla sabbia.

E mentre in tanti si perdono dietro a problemi esistenti, ma di secondo interese, le basi per una città vivibile vengono trascurate perchè ritenuti argomenti "poveri" quando in realtà sono le basi per il vivere bene.

 

 

 

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