CE LO VENDIAMO IL LAZZARETTO?

inserita il 30/09/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

Di questi giorni la notizia che il comune di Trapani avrebbe inserito il Lazzaretto nel piano delle alienazioni del comune. In soldoni, il Lazzaretto sarà messo in vendita entro il 31/12/2012 per una stima di 11 milioni e mezzo di euro che serviranno per ripianare la voragine lasciata dalla precedente amministrazione comunale.

Passata la notizia, la città si è divisa secondo 2 opinioni distinte:
1) Vendiamolo, tanto sta cadendo a pezzi, non viene utilizzato ed un privato lo potrebbe ristrutturare e crearci nuovi posti di lavoro.
2) Non vendiamolo. Il Lazzaretto è un simbolo della città e va utilizzato da tutti.

Entrambe le posizioni, partono da presupposti diversi, ma entrambe hanno una loro ragione di esistere.
La prima posizione parte dalla ragione, l'altra parte dal sentimento.

In realtà, se si scava a fondo della vicenda si scopre che le questioni in ballo, a mio avviso, sono 4.

1) Vendere o non vendere il Lazzaretto?
2) Come fare a ristrutturare il lazzaretto?
3) COme rendere fruibile il lazzaretto a tutta la comunità.
4) Dove trovare i 7 milioni (così mi hanno detto) che servono per tappare il buco di bilancio entro il 31/12.


1) Vendere o non vendere il Lazzaretto?
Tagliamo la testa al toro e diciamo subito che il Lazzaretto, ai sensi dell'art.4 del Regolamento per l'alienazione del patrimonio immobiliare dell'Ente (del Comune di Trapani n.d.r. visionabile qui), in quanto bene INNEGABILMENTE di interesse storico ed artisco è soggetto alle disposizioni del D.P.R. n.283 del 7/9/2000 che, nel suo art. 2 recita:
1. Gli immobili indicati nell'articolo 1, comma 1, SONO INALIENABILI quando siano:
b) beni di interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cultura in genere, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera b), del testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, approvato con decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, d'ora in avanti indicato come "Testo unico";


Quindi, è inutile anche discutere della cosa: il Lazzaretto in quanto bene inalienabile, non può essere venduto.


2) Come fare a ristrutturare il Lazzaretto?
Dandolo in gestione, per esempio per un periodo di 50 anni a canone agevolato alla stessa persona che invece lo voleva comprare. In questa maniera il bene rimane alla collettività, il gestore è tranquillo perchè per 50 anni dispone del bene stesso, lo ristruttura e gestisce la sua attività. In teoria si potrebbe perfino fare un bando per concedere al miglior offerente (del canone annuo) in maniera tale il comune, non solo si scgrava dei costi di manutenzione del bene e se lo fa ristrutturare, ma perfino, ogni anno, da cassa.

3) COme rendere fruibile il lazzaretto a tutta la comunità.
Ebbene, a differenza della vendita (o alienazione) dove il venditore perde tutti i diritti sul bene, nella gestione il proprietario conserva ancora diritti sul bene. Ebbene si potrebbe dare il bene in concessione con la clausola di destinarne una parte (per esempio una stanza) per pubblica utilità. Per un museo civico, per una sala espositiva. Peraltro il gestore avrebbe solo da guadagnarci. Infatti, immaginate una banca con museo annesso? O un hotel con una sala espositiva al suo interno?

4) Dove trovare i 7 milioni (così mi hanno detto) che servono per tappare il buco di bilancio entro il 31/12.
Ebbene, se non si vende il Lazzaretto non si possono trovare i 7 milioni che servono per tappare il buco. Falso!

E' falso perchè il comune di Trapani non possiede solo il Lazzaretto. Ieri sera, parlando con Sabrina Rocca, ex candidata sindaco al Comune di Trapani, mi faceva notare che il Comune tra lasciti ed acquisizioni possiede centinaia e centinaia di immobili e terreni di poco o nessun pregio storico/culturale.
Invece di vendersi il Lazzaretto, quindi sarebbe possibile vendersi un centinaio di terreni, magari a fronte di una modifica del PRG per rendere quei terreni più appetibili e quindi aumentarne il valore. E poi case ed appartamenti non utilizzati e lasciati similmente a marcire come il Lazzaretto che potrebbero essere messe su mercato per raccogliere i fatidici 7 milioni (se questa è la cifra) da una parte, e sgravare il comune da centinaia di piccole spese di manutenzione annuali, dall'altra.

In questa maniera si salverebbero capre e cavoli.
I cittadini della "ragione" avrebbero il Lazzaretto ristrutturato e fruibile.
I cittadini del "sentimento" avrebbero ancora il possesso del bene ristrutturato e fruibile.
Il comune avrebbe i suoi 7 milioni di Euro e prenderebbe 2 piccioni con una fava.

Peraltro l'idea di dare in gestione beni del comune inutilizzati può essere una strategia da iniziare a prendere seriamente in considerazione.
Faccio un esempio su tutti: la torre di Marausa Lido sta cadendo a pezzi. Si potrebbe utilizzare la stessa procedura fin qui descritta per il Lazzaretto: darlo in gestione per 20-30 anni a chi si accolli di ristrutturarla per renderla fruibile.

In questa maniera si potrebbe riuscire a recuperare gran parte del patrimonio pubblico, senza perderlo e a costo zero.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
privacy

powered by First Web - segnalato su www.viveretrapani.it