PROVE DI CIVILTÀ A TRAPANI

inserita il 28/07/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

Dopo la pubblicazione su facebook della copia dell'ordinanza "ammaza centro" (143 del 18/05/2012 scaricabile cliccando qui) il tenore del dibattito sulla questione è un attimo cambiato alla luce della corretta lettura dell'ordinanza in questione che appare tutt'altro che restrittiva soprattutto nelle parti in cui autorizza la musica fino all'una di notte tutti i giorni tranne venerdì e sabato dove si deroga fino alle 2 di notte.

Ancora genera qualche discussione quel capoverso in cui si prescrive "E’ vietato collocare o rivolgere all’esterno dei locali pubblici casse acustiche di amplificazione" ritenendo che sia questa norma che impedirebbe di fatto di fare qualsiasi evento musicale al centro storico di Trapani.

Questo perchè si vuole forzosamente assimilare l'esecuzione musicale con l'utilizzo di casse acustiche il che non è affatto vero.
Gli ottoni animati (solo strumenti a fiato e tanta carica energetica umana), secondo l'ordinanza in questione possono suonare pure sotto la finestra del sindaco, basta che finiscono entro l'una e che non superano i decibel stabiliti dal decreto ministeriale (che non mi sono andato a leggere ancora).

Tutto quello che è jazz e blues acustico, musica folkloristica, bongos e percussioni, canti tribali africani, gospel, madrigali, concerti di archi, sono legali e legittime nei limiti dei decibel.

Per non parlare di tutto quello che è arte non musicale: teatro, mimica, lettura di poesie, mostre fotografiche o pittoriche, arte da strada (giocolieri, mangiafuoco e trampolieri) e tutte le forme di arte esistenti su questa bellissima terra che non richiedono per forza l'utilizzo di casse acustiche.

Infine, se proprio si deve fare musica amplificata, l'ordinanza non vieta di mettere le casse sulla soglia del locale rivolte, non verso l'esterno (che è vietato), ma verso il muro laterale ed alzare il volume nel limite del rispetto dei decibel, ovvero allo stesso volume di decibel che si sarebbe dovuto utilizzare se le casse fossero state poste all'esterno: lo stesso identico volume misurabile all'esterno.

Ma a parte questa discussione, ora sarebbe interessante fare un passo avanti su questo argomento e vedere di capire perchè si è ritenuto necessario applicare questa ordinanza.

Nicola Conforti, in un suo redazionale del 27/07/2012 dal titolo "il casino e la casina" ha fatto la prova e, giovedì scorso, si è fatto una passeggiata per le vie del centro storico descrivendo una fastidiosissima guerra dei decibel tra locali attigui che rendevano di fatto impossibile perfino sedersi ai tavolini per il troppo rumore.

Durante altre discussioni poi, sono intervenuti gli abitanti del centro storico di Trapani che hanno testimoniato di telefonate notture al 113 ed alla questura per far smettere musica e schiamazzi alle 4 di notte.

Allora, perchè nasce l'ordinanza? Perchè come al solito siamo una città che tende all'anarchia ed all'egoismo sociale.
Allora, la vera battaglia da fare, a mio avviso, non è quella contro un'ordinanza che molti dei suoi detrattori probabilmente non avevano nemmno letto.

La vera battaglia di civiltà è rappresentata dalla foto che ho posto in allegato a questo post che potrebbe diventare la base per adesivi e spilline.

Segnare uno spartitraffico fra l'educazione e la civiltà e la maleducazione e l'inciviltà e che siano gli stessi musicisti ad essere fautori, nel loro settore, del cambiamento culturale di cui questa città ha bisogno.

Vantarsi quindi di rispettare le persone significa sommare valore aggiunto culturale e civico al proprio lavoro (a meno che l'artista in questione non sia Marilyn Manson).
Contemporanemanete si inizierebbe un percorso culturale, chiamiamola anche "una moda", che renda "figo" chi rispetta gli altri e la propria città.

Stessa cosa vale per i locali che potrebbero farsene un vanto di pulire la propria porzione di città finite le serate
"io sono un locale che rispetto i miei clienti e la mia città. E tu?"

Perchè dopo l'acqua, l'altra emergenza di questa città è la "furbizia" trapanese che scarica sugli altri il proprio egoismo.
Potremmo cercare di rendere demodè e materia di vergogna la "spirtizza" e quindi entrare nella nuova era dove il rispetto per gli altri e per la propria città siano motivo di maggiore accettazione sociale.


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Mi scrive Alberto La Via del gruppo anarchico “Salsedo” per contestare una mia frase:
"Allora, perchè nasce l'ordinanza? Perchè come al solito siamo una città che tende all'anarchia ed all'egoismo sociale."
Mi fa notare che il termine "anarchia" è usato a sproposito ed i comportamenti da me citati sono anzi l'esatto opposto di quelli promulgati dall'anarchismo.

Scrivo questa nota per rendere chiaro il mio pensiero.

Senza entrare nel dettaglio dell'anarchismo che conosco poco (ma che mi prometto di approfondire) il significato del termine anarchia utilizzato è quello correntemente utilizzato (a torto o a ragione) dai dizionari: situazione di disordine conseguente alla mancanza dei poteri governativi.
Il Sig. La Via ritiene che andrebbe sostituita la parola "anarchia" che per lui ha un significato più profondo e nobile, con la parola "inciviltà" o "maleducazione", più pertineti al ragionamento che si stava facendo.

Lascio ovviamente invariato il testo originale pur concordando con la valutazione del sig. La Via.

 

 

 

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