UNA BATTAGLIA PER L'ACQUA

inserita il 09/06/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

E' inutile parlare di qualsiasi diritto se prima non si affronta compiutamente la questione dell'accesso all'acqua.

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo afferma che l'acqua non è un diritto qualsiasi; un diritto generico.
Tale suprema carta afferma che il diritto all'acqua risulta quale estensione del diritto alla vita.

Estensione significa che è assimilabile al diritto alla vita.
Privare le persone del diritto all'acqua significa privarle del diritto alla vita.
Poi possiamo parlare di grandi eventi, di città intelligenti, posti di lavoro.. ma ... poi.
Prima si deve risolvere il problema dell'acqua nella provincia di Trapani in maniera definitiva.

Dovete sapere che in Tunisia c'è acqua potabile dai rubinetti 24 ore su 24. In Tunisia...

Nella provincia di Trapani invece no. E tutto questo nel totale disinteresse dei cittadini che, se non colpevoli, per lo meno sono co-rei della situazione in cui ci troviamo tutti.

Per questo credo sia arrivato il momento di agire e fare qualcosa: sbattere i pugni sul tavolo e ribadire una volta e per tutte che l'acqua è l'estensione della vita e che, o ce la danno, oppure ce la prendiamo con le brutte.

Ebbene, ieri sera ci siamo riuniti con i movimento 5 stelle per discutere proprio dell'eventualità di generare un ESPOSTO PRESSO LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO già come preannunciato in un mio precedente post pre-elettorale.

In questa maniera dobbiamo obbligare i comuni, la provincia, la regione e lo stato italiano ad ottemperare alle leggi europee in materia di diritti umani e di diritto alla vita.

Peraltro, la Corte Europea non sarebbe nuova a condanne sul tema dell'acqua visto che esiste una vasta bibliografia di precedenti cause vinte dai cittadini, per esempio per l'eccessiva concentrazione di nitrati nell'acqua o per l'inadeguata struttura di smaltimento acqua reflue.

E già che ci sono, ne approfitto per fare una riassunto delle puntate precedenti perchè "knowledge is power": la conoscenza è potere.

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La regione Sicilia deve gestire la distribuzione delle acque e la ripartiione delle risorse.
Per fare questo esisteva la vecchia EAS (Ente Acquedotti Siciliani) istituita nel 1942 che però non era in grado di fornire un servizio efficiente alla popolazione.
La svolta nella gestione dei servizi idrici in Sicilia si inquadra in un contesto in cui l'inadeguatezza delle infrastrutture idriche e fognarie evidenziavano le carenze di un sistema fino ad allora caratterizzato dall’eccessiva frammentazione. Pertanto la Regione Siciliana, lo Stato Italiano e l’Unione Europea hanno promosso congiuntamente un’azione volta al superamento di tali carenze, con l’obiettivo di colmare il divario esistente con le altre aree europee più sviluppate.

Il primo passo dell'operazione che ha portato alla nascita di Siciliacque fu compiuto nel 1999 con l'approvazione da parte dell'Assemblea Regionale Siciliana della legge 10 di recepimento della legge Galli (L.36/94) nell’ordinamento della Regione Siciliana. La legge prevedeva, tra l'altro, la trasformazione in società per azioni dell'EAS (precedente gestore pubblico di gran parte della rete di adduzione e distribuzione dell'isola) e la ricerca di un partner privato della Regione per la costituzione di una Società per azioni in grado di ereditare la gestione del solo servizio di "grande adduzione."

Siciliacque, che è un ente classificato come "pubblico" (quindi in ottemperanza al referendum ... anche se, tra i soci c'è, per esempio ENEL...) gestisce il cosiddetto "sovrambito" (le grandi condotte, le dighe, i potabilizzatori).
http://it.wikipedia.org/wiki/Sic...

Quindi nel 2004 l'EAS viene posta il liquidazione (siamo intanto nel 2012) perchè deve subentrare Sicilacque e le nove ATO idriche (una per ogni comune).
http://it.wikipedia.org/wiki/Ente_Acquedotti_Siciliani

Nel caso specifico di Trapani, l'ATO 7, idrica che si stava costituendo viene bloccata per presunte infiltrazioni mafiose.
Si fa il bando di concorso per affidare la gestione
http://atoidrico.provincia.trapani.it/...

a Trapani, la procedura è stata bloccata dopo l'arresto dell'imprenditore Pietro di Vincenzo, ex presidente dell'Ance-Sicilia, che si era aggiudicato la gara.
http://palermo.repubblica.it/...

Se si cerca su google "Pietro Di Vincenzo arrestato" ha una sfilza di condanne per i più svariati reati. Ne riporto solo una a 10 anni tanto per capire di cosa stiamo parlando
http://www.antimafiaduemila.com/...

E quindi l'ATO si blocca. Ma fa nulla, perchè tanto nel 2010 esce una legge che dice che entro il 27 marzo 2011 le ATO vanno soppresse. Altri soldi sprecati, ancora sovrapposizione di problemi a quelli già esistenti.
http://it.wikipedia.org/wiki...

Qual'è la situazione oggi?
La situazione è che alcuni comuni come Trapani e Marsala si sono dotati di un proprio ufficio acquedotti e quindi utilizzano le risorse che la regione ha loro assegnato riscuotendo i soldi direttamente dai cittadini.
Altri comuni, come Erice (di sicuro), Valderice e Paceco (credo), non hanno un proprio ufficio acquedotti e sono i comuni che soffrono di più per 2 motivi:
1) Sono totalmente dipendenti dal dissalatore che, adesso che è rotto eroga la metà dell'acqua
2) Non riscuotendo direttamente i soldi (le bollette vengono pagate all'EAS, ente in liquidazione da 7 anni!!!) non possono fare interventi sulla rete se non anticipandoli loro. Il comune di Erice, per esempio, avanza più di un milione di euro dall'EAS per anticipi... campa cavallo.
La dichiarazione di Tranchida che l'acqua di erice è inquinata (illegale) e quindi non va utilizzata, deriva proprio dalla fatiscenza delle tubature che si sono arruginite e questa ruggine si trasmette nell'acqua. In altri periodi recenti (qualche mese fa) addirittura c'è stata una commistione tra acque reflue (fogne) e acque "potabili". La buonanima dell'ATO stimava qualche anno fa, la perdita su Erice del 48%!!!

Parlando di soldini invece, l'acqua dissalata costa molto di più rispetto all'acqua, per esempio potabilizzata. Soldi che finiscono nelle tasche di Sicilacque e degli azionisti. Che quindi, in un'economia di mercato, ha tutto l'interesse a mantenere in piedi il vecchio dissalatore piuttosto che potabilizzare l'acqua delle 2 dighe (Baiata o Rubino) oppure a ripartire l'acqua NATURALISSIMA proveniente da Montescuro ai comuni dell'agro ericino.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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