IL TEMA DI SILVIA

inserita il 10/03/2012 - da: LUCA SCIACCHITANO

Oggi ho letto su trapaniok 2 articoli che mi hanno fatto riflettere:

Il primo (sul cartaceo) è il tema di una ragazza di 17 anni di Trapani di nome Silvia che dice che Trapani non offre niente e quindi l'unica possibilità è andare via dall'amata città con il cuore colmo di tristezza.

Il secondo è invece un editoriale del direttore della testata, Nicola Baldarotta che associa, alla delusione di Silvia, una colpa politica ed amministrativa.

La mia risposta è stata la seguente:

"Caro Nicola e cara Silvia,

ho letto con interesse sia il tema di Silvia, sia il commento di Nicola però non sono molto daccordo con le opinioni scaturite.

E' vero, Trapani è una città che offre poco e che, nella recente classifica di Italia Oggi è risultata ultima in Italia per qualità della vita.

Ma proprio per il fatto che Trapani manca di tutto, rende la stessa Trapani è una miniera di opportunità lavorative e non solo.
A Trapani mancano tantissime cose eppure non vedo nessuno rimboccarsi le maniche e fare di necessità virtù creando business attorno alle carenze.

La mia personale esperienza è di emigrato al nord.
Sono andato via a 20 anni e sono ritornato a Trapani a 30.
Al nord ho imparato come si lavora. Ho imparato la serietà lavorativa e lo spirito di sacrificio.

Quando sono tornato a Trapani, nel 2004, mi sono guardato intorno ed ho visto che pochissime aziende facevano siti internet e quelle poche si facevano pagare uno sproposito tanto da scoraggiare l'avaro mercato trapanese dallo spendere soldi in questo settore.
Di necessità virtù ho aperto la mia azienda fornendo quello che mancava a Trapani: siti internet professionali a prezzo più basso.
Il fatto che ancora oggi la mia azienda sia aperta dimostra che l'idea era vincente.

Avevo addirittura fatto la pratica per ricevere i 25.000 euro del prestito d'onore.
Pratica accettata ma ho rifiutato i soldi perchè ho capito che con 2000 euro ed un computer potevo iniziare a lavorare da casa mia senza riempirmi di debiti prima ancora di iniziare.
Ed ho iniziato a lavorare da casa, senza effetti speciali, sedi ultramoderne e poltrone in pelle umana.
Man mano che il lavoro migliorava ho trovato una sede in un edificio fatiscente, ma per lo meno non ero a casa.
Man mano che le cose sono migliorate ulteriormente ho comprato una sede nuova e moderna.

Mia moglie, insegnante madre lingua inglese, ha subìto i tagli imposti dai governi passati sui precari della scuola ed il suo contratto presso una scuola provinciale non è stato rinnovato.
Lungi dal piangerci addosso e scappare dalla città ci siamo guardati intorno: c'era spazio per una scuola di inglese a Trapani?
Si, perchè, come detto sopra, a Trapani manca tutto e, in un territorio a forte espansione turistica, ci sono solo un paio di scuole.
Abbiamo aperto la nostra che da diversi anni lavora con buoni risultati.

Ovviamente abbiamo il nostro interesse economico nel mantenere le nostre aziende, ma mi piace illudermi di aver messo un piccolo tassello nell'economia trapanese ed aver contribuito, nel mio piccolo, a migliorarla.
Infatti, molti proprietari di strutture ricettive, ristoratori, giovani in cerca di occupazione, marittimi etc. vengono presso la nostra scuola per migliorarsi e migliorare il servizio che offrono ai propri clienti.
Molte aziende vengono presso la mia azienda per cercare di essere più visibili su internet e quindi lavorare di più e vendere di più.

Quello che bisognerebbe dire a Silvia e agli altri ragazzi quindi non è "non adante via" bensì: andate via, guardate il mercato del lavoro fuori da Trapani, assorbite professionalità e serietà.

Ma poi tornate a Trapani perchè è una città piena di opportunità dove manca tutto e le possibilità esistono per chi le sa cogliere, per chi sa e vuole lavorare, per chi tratta i propri clienti come persone e non come polli da spennare.

E non è vero che ci vogliono amicizie per andare avanti.
Quello è solo uno dei modi, quello più patetico e di solito legato ad appalti pubblici ed alla pubblica amministrazione.

Esiste anche un altro modo di lavorare: quello della dignità che è quello che preferisco.
Giusto rapporto qualità/prezzo e rispetto degli impegni presi.
Non serve altro.

Scusate per la lunghezza del commento, ma ritengo che ne valga la pena."

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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