NELLA MENTE DI UN LAMPEDUSANO

news inserita il 03/04/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Preparatevi perchè semmai Berlusconi dovesse venire da queste parti a raccontare storielle come a Lampedusa, sappiate rispondergli.

Con serietà, educazione, ma con fermezza.

Questa è la scena: gli abitanti di Lampedusa sono tutti in piazza davanti al rappresentante dello Stato Italiano.
Sono lì perchè hanno un serio problema che solo lo Stato Italiano può risolvere.
Continuano a sbarcare persone e, essendo un'isola, queste persone una volta a Lampedusa non possono più andare via.
Il cibo per tutti non basta, l'acqua per tutti non basta ed iniziano a verificarsi sporadici ma preoccupanti problemi di ordine pubblico.

Finalmente il rappresentante del Governo si presenta dinnanzi alla popolazione e finalmente ci prospetterà una soluzione al problema.

Ed ecco che mi inizia a parlare di casinò e di un campo da golf.

Io, cittadino lampedusano, in mezzo alla folla inizio a ragionare...
Perchè un esponente del governo viene qui e mi racconta che il governo farà un casinò?

Mi dicesse che avrebbe fatto un ospedale, una scuola, un nuovo tribunale, un'esenzione delle tasse, una zona franca...
Questo lo avrei potuto capire ma cosa c'entra un casino?

Un casinò, una pizzeria, un campo da golf, un supermercato sono iniziative di imprenditoria privata.
Un signore privato investe, apre il casinò e ci guadagna.

Anche con tutta la fantasia del mondo, il governo non può aprire un casinò ed un campo da golf "di Stato".

A quel punto avrei alzato la mano ed avrei detto "mi scusi sig. presidente. Ma che cosa sta dicendo?"

E avrei continuato "lei è gentilissimo ma non si preoccupi per il casinò che non ci serve. Ci serve che lei organizzi un piano serio per l'evacuazione sistematica e periodica dei migranti"

"Ops.. ho detto serio?"
E me ne sarei andato.

 

 

 

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