AEROPORTO TRAPANI. NOTIZIE E SPIEGAZIONI

news inserita il 29/03/2011 - da: LUCA SCIACCHITANO

Oggi al bar, mentre parlavo con una mia conoscente, ho percepito chiaramente la paura di questa ragazza per un possibile attacco da parte della Gheddafi su Trapani ed ho capito, in quel momento, che alcuni Trapanesi (magari anche il sottoscritto) non hanno le idee ben chiare di quello che sta succedendo.

Io provo a spiegare quello che, fino ad ora e con le informazioni in mio possesso, ho capito di questa vicenda.

Intanto, molti analisti ritengono difficile che Gheddafi possa possedere oggi missili adatti a percorrere lunghe distanze.
E, se li avesse avuti con molta probabilità li avrebbe già lanciati.

Senza contare che Gli aeroporti di Catania e Sigonella, in linea d'aria sono più vicini rispetto a Birgi e Trapani.

Ma facciamo finta che Gheddafi dovesse lanciare questi benedetti missili.
In Sicilia abbiamo 2 grandi base basi d'aviazione con relativa contraerea (3 con Pantelleria). Oserei dire che, se esiste proprio un posto sicuro in tutta Italia contro attacchi missilistici e/o aerei, quel posto è proprio la Sicilia.

Allora perchè hanno chiuso l'aeroporto di Trapani se non ci sono rischi per i civili?
Hanno chiuso l'aeroporto perchè il "Vincenzo Florio" condivide, oltre che la pista, anche lo spazio aereo con l'aeroporto militare.

Questo significa che se i caccia devono alzarsi in volo, non possono aspettare la signora Brambilla del volo Ryanair FR1234 da Milano-Bergamo.

Per questo, l'idea di Camillo Oddo di creare una seconda pista è velleitaria in quanto, dalle informaizoni in mio posesso, non è solo un problema di pista, ma, come detto poco sopra, di condivisione di spazio aereo che non risolvi creando una seconda pista.

La seconda pista può essere utile in un futuro quando l'emergenza sarà passata, ma allo stato attuale non è risolutiva della questione.

Pertanto non esiste nessun pericolo per i civili e per la popolazione, tanto meno per i turisti e la paura dei cittadini, per quanto legittima, non trova ragionevolezza in quanto non esiste motivo di avere paura, se non per l'economia (questo sì) che ne risulterà devastata da questa vicenda.

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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