LA NON-DECISIONE DEL COLLEGIO DI GARANZIA REGIONALE

news inserita il 19/12/2010 - da: LUCA SCIACCHITANO

Chi non l'avesse fatto può firmare la petizione online per il potenziamento della rete idrica Trapanese tramite l'ausilio di fondi FAS. A sinistra trovate un bottone lampeggiante per firmare.

Eccoci arrivati all'ultimo capitolo della telenovela IDV Trapani.

Dopo aver esaminato in maniera superficiale le varie memorie (la mia, quella di causi e quella di D'Alberti), il collegio regionale, fondamentalmente, prende la decisione di Ponzio Pilato: ovvero non prende nessuna decisione.

La decisione del collegio regionale di garanzina di IDV la trovate qui oppure nel menù a sinistra "Documenti IDV Trapani".

Partiamo dalla fine per poi arrivare all'inizio.
Cosa delibera il collegio regionale di garanzia di IDV?

Fondamentalmente che posso iscrivermi al partito se faccio richiesta, pago la quota e ne condivido le finalità.
Mi pare che non faccia una grinza.

Quindi non sono nè "indesiderato" nè "incompatibile" come dichiarato impropriamente da D'Alberti a mezzo stampa.

Semmai il collegio smentisce categoricamente D'Alberti ma, pavidamente, si rifiuta di prendere una decisione in merito scaricando l'onere sull'Ufficio di Presidenza dell'Italia dei Valori.

Andando in ordine:
1) Il collegio non mi da d'ufficio la tessera 2010 in quanto appoggia, in maniera inspiegabile dal punto di vista legale, la tesi di D'Alberti che avrei dovuto consegnare 2 richieste di iscrizioni.
Pertanto "non risulta provata, nel presente procedimento, alcuna nuova richiesta di iscrizione successiva al tabulato del 30/04/2010".

In realtà si sarebbe potuto provare in 5 minuti visto che esiste sia il modulo di iscrizione sia il bollettino di versamento della quota.
Il collegio si è guardato bene dal chiedere questa ulteriore documentazione al sottoscritto perchè probabilmente avevano fretta di chiudere il procedimento visto che "nessuno li paga per fare questo"

Badate bene, a questo punto io non credo ci sia colpa, quanto piuttosto superficialità ed approssimazione da parte dei 3 membri del collegio di garanzia che, in perfetto Italian Style, hanno preferito fare in fretta e tornare a casa perchè se no la pasta si raffreddava.

In ogni caso, il collegio, sposando la tesi strampalata di D'Alberti ammette quindi che c'è stata una comunicazione di iscritti (con il mio nominativo) il 30/04/2010.

E quindi siamo tutti d'accordo: ho presentato la mia iscrizione al circolo di Erice ed al partito il 30/04/2010.

Però, pur essendo tutti e 3 (io, D'Alberti ed il collegio) concordi su fatto che io abbia presentato una richiesta di iscrizione, mi si richiede una seconda richiesta di iscrizione per inspiegabili motivi non avallati da nessun regolamento.

2) il collegio accetta la mia richiesta di iscrivermi al circolo di Erice a condizione che condivida le finalità del partito.

3) Il collegio dichiara irricevibile la mia richiesta di essere inserito di diritto nel coordinamento provinciale e di rimuovere d'Alberti.
Irricevibile, non errata.
Ovvero, il collegio non può ricevere tali richieste perchè, dice il collegio, tali decisioni spettano ad Antonio Di Pietro.

Però lo Statuto Regionale di IDV all'articolo 12 da chiaramente le competenze del collegio di garanzia: può comminare sanzioni su questioni che riguardano il codice deontologico degli aderenti al partito, le controversie relative alle adesioni, i provvedimenti disciplinari comminati o da comminare agli iscritti ed ogni altra controversia interna in materia elettorale o assembleare.

Quindi non è vero che il collegio non aveva competenza così come da loro dichiarato nella loro decisione.

Inoltre, se ci fate caso, in tutto il provvedimento, il collegio non tiene minimamente conto della questione deontologica di D'Alberti.

Ovvero: il collegio dice che posso iscrivermi se verso la quota e se condivido le finalità del partito.
ma D'Alberti mi aveva dichiarato "incompatibile" ed "indesiderato".

Il collegio non affronta minimamente la questione: Dl'Alberti poteva a mezzo stampa dichiararmi "indesiderato" ed "incompatibile"?
E non è sospetto che le sue azioni (non accettare la ia richiesta di tesserameto) combacino con le sue dichiarazioni (per lui sarei indesiderato).

Non sorge il dubbio, al collegio, che potrebbe trattarsi di un caso di abuso di potere che potrebbe coinvolgere un intera cellula del partito sul territorio?

Io lo interpreto come una superficialità ed una mancanza di coraggio che non gli fa certo onore.
Andavano prese delle scelte coraggiose, anche a costo di inimicarsi qualcuno.
Invece la voglia di quieto vivere ha prevalso sull'obbligo morale di fare luce e quindi giustizia.

4) Con riferimento alla richiesta di D'Alberti di farmi causa, anche qui il collegio se ne lava le mani.
Effettivamente la richiesta di D'Alberti è oltremodo assurda.
Se D'Alberti ritiene di volermi querelare lo faccia, non ha bisogno di chiedere al collegio di garanzia se lo può fare.

Così come io, se voglio scrivere questi articoli lo faccio.
Non ho bisogno dell'autorizzazione di IDV per esprimere la mia opinione tanto meno ho bisogno di farmi ammonire a stare zitto dal collegio regionale di garanzia.
Se IDV non è daccordo con il mio diritto costituzionale di libertà di parola ... ebbene non mi iscrivo ad IDV.

preferisco essere un uomo libero piuttosto che un burattino timoroso di aprire la bocca per non urtare la suscettibilità dei commilitoni.

Il problema in IDV è che prima di starnutire devono chiedere il permesso in quanto non c'è l'abitudine a gestire democraticamente le varie opinioni e tutto deve sempre essere all'unanimità.

Quindi, mi sarei aspettato più coraggio dal collegio di garanzia.
Scoprono l'acqua calda nel momento in cui dicono che chiunque condivida le finalità del partito può tesserarsi ma non si spiegano come mai, pur condividendo le finalità del partito, in marzo, mi sia stato impedito, in maniera arbitraria, da una persona che non ne aveva titolo, di tesserarmi.

E soprattutto non affrontano minimamente (per quieto vivere anche loro) quello che era il cuore del mio ricorso: l'abuso di potere ed i metodi feudatari del partito.
Ovvero: appurato che chiunque condivida le finalità del partito può iscriversi, D'Alberti aveva o non aveva competenza per rifiutare la mia richiesta il 30/04?
E se non aveva competenza (così come non ne aveva), che fine hanno fatte le mie richieste avanzate nel mio ricorso?

Il collegio, fondamentalmente ha detto: se ti vuoi iscrivere iscriviti, basta che non fai caciara e non ci tirate in ballo con le vostre beghe interne.

E questo dovrebbe essere l'organo di garanzia?

Se queste sono le condizioni, preferisco garantirmi da solo, grazie!

 

 

 

© 2010 Luca Sciacchitano
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